La ricerca del San Raffaele Diabetes Research Institute di Milano premiata dalla comunità scientifica internazionale.

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Nei giorni scorsi un importante evento scientifico si è tenuto presso Innsbruck, in Austria, dove i maggiori esperti europei e statunitensi di trapianto di isole pancreatiche e di pancreas per la cura del diabete si sono ritrovati per fare un punto della situazione e per pianificare i futuri sviluppi del campo. L’evento è stato per la prima volta  promosso in modo congiunto dall’European Society for Organ Transplantation (ESOT, l’organizzazione scientifica che raggruppa le attività di trapianto europee) attraverso la sua sezione denominata European Pancreas and Islet Transplant Association (EPITA) e dalla The Transplantation Society (TTS, l’organizzazione non governativa che serve come forum internazionale per l’avanzamento a livello mondiale dei trapianti d’organo) attraverso la sua sezione International Pancreas and Islet Transplant Association (IPITA).  In questa occasione due ricerche strategiche del San Raffaele Diabetes Research Institute di Milano sono state presentate e premiate come le migliori.

Il Dr. Antonio Citro, premiato come migliore presentazione orale, ha presentato un approccio innovativo di bioingegneria basata sull’utilizzo di matrici di organi decellularizzati. “La medicina rigenerativa ci sta offrendo possibilità solo pochi anni fa inimmaginabili, come per esempio la possibilità di costruire un bio-organo vitale in vitro in grado di secernere insulina in modo regolato una volta impiantato” spiega il Dr. Citro. La ricerca è frutto di una stretta collaborazione tra il DRI di Milano e il Laboratory for Organ Engineering and Regeneration diretto dal  Prof. Harald Ott alla Harvard Medical School di Boston (USA) a dimostrazione di come la collaborazione internazionale sia uno dei prerequisiti essenziali per la ricerca innovativa e di frontiera.

La Dr.ssa Silvia Pellegrini, premiata come migliore presentazione poster, ha presentato gli ultimi avanzamenti nel campo della differenziazione di cellule staminali umane riprogrammate in cellule producenti insulina. “Stiamo facendo il possibile per riuscire ad arrivare quanto prima all’applicazione nell’uomo ed è motivo di orgoglio poter contribuire allo sforzo internazionale in questo campo” spiega la Dr.ssa Pellegrini. La Dr.ssa Pellegrini è supportata dalla Fondazione Diabete Ricerca, della Società Italiana Diabete (SID) a cui va un ringraziamento per lo sforzo nel promuovere le eccellenze italiane nel campo della ricerca sul diabete.