Nuovo metodo per valutare l’attecchimento delle isole pancreatiche dopo trapianto.

Immagine1Il Centro di Imaging Sperimentale dell’ IRCCS Ospedale San Raffaele in collaborazione con il Programma di Trapianto di Isole Pancreatiche (ITP) del Diabetes Research Institute (DRI) di Milano hanno descritto una nuova metodica in risonanza magnetica nell’uomo per visualizzare la circolazione del sangue nel fegato dopo il trapianto di isole nel paziente diabetico di tipo 1 (Esposito A, Palmisano A, Maffi P, Malosio ML, Nano R, Canu T, De Cobelli F, Piemonti L, Ironi G, Secchi A, Del Maschio A. Liver Perfusion Changes Occurring During Pancreatic Islet Engraftment: A Dynamic Contrast-Enhanced Magnetic Resonance Study). Il lavoro è stato pubblicato sull’ American Journal of Transplantation, organo ufficiale dell’ American Society of Transplant Surgeons (ASTS) e dell’ American Society of Transplantation (AST), nel mese di novembre 2013 (Am J Transplant. 2013 Nov 12. doi:10.1111/ajt.12501).

  • Obiettivo dello studio: lo scopo era di esaminare come la circolazione del fegato si adatta alla infusione delle isole pancreatiche mediante una metodica non invasiva in risonanza magnetica denominata “Dynamic Contrast-Enhanced Magnetic Resonance (DCE-MRI)”.
  • Esecuzione e risultati dello studio: in sei pazienti diabetici di tipo 1 che hanno ricevuto un trapianto di isole si è eseguita una risonanza magnetica prima e 7 giorni dopo l’infusione delle isole. Si è osservata una elevata variabilità nella risposta del microcircolo del fegato ed una correlazione tra parametri e indici di funzione del trapianto ed i risultati della risonanza magnetica. In particolare i pazienti con evidenza di una riduzione della perfusione del fegato post-trapianto hanno mostrato una peggiore funzione delle isole pancreatiche.
  • Significato e sviluppi dello studio: il nostro studio ha dimostrato che la risonanza magnetica può identificare diverse risposte adattative del microcircolo epatico nei pazienti sottoposti a trapianto di isole . Queste diverse reazioni potrebbero avere un impatto sulla attecchimento del tessuto. Nel prossimo anno un nuovo studio per valutare su una casistica più ampia i risultati verrà iniziato. Se il dato verrà confermato avremo a disposizione uno strumento per valutare già nella prima settimana dopo il trapianto il microambiente del fegato e questo offrirebbe la possibilità di valutare immediatamente i risultati di eventuali trattamenti volti a favorire la sopravvivenza del tessuto trapiantato.