Milano, 1 Agosto 2019. Complessivamente 120 infusioni di isole ogni anno (considerando gli ultimi tre anni) in soggetti diabetici di tipo 1 e 40 infusioni di isole ogni anno in paziente in cui è stato asportato il pancreas. Questi sono i numeri della attività complessiva degli undici centri di trapianto di isole pancreatiche presenti in Europa pubblicati oggi sulla prestigiosa rivista Transplantation, la rivista ufficiale della The Transplantation Society e dell’International Liver Transplantation Society. L’Europa si colloca così come la regione al mondo con l’attività clinica più elevata nel campo del trapianto di isole. L’analisi comparativa dei programmi di trapianto di isole in Europa mostra però alcune disomogeneità importanti. “Anche se siamo il continente con maggiore attività trapiantologica in questo campo si evidenzia chiaramente che la modalità di preparazione delle isole non è omogenea in Europa – spiega Lorenzo Piemonti direttore del Diabetes Research Institute di Milano e coordinatore del lavoro – Il motivo non è nella assenza di una regolamentazione comune che è presente in EU. Il problema principale è la mancanza di attività di cross validazione tra i vari centri sui passaggi chiave della procedura. Questo è principalmente legata alle risorse limitate rese disponibili dalle agenzie di finanziamento per questi tipi di studi e il loro basso fattore di impatto scientifico nella fase di pubblicazione”. Negli Stati Uniti dove l’attività clinica è al momento inferiore il problema è stato affrontato in modo organico e gli otto centri che hanno recentemente partecipato al Clinical Islet Transplantation Consortium (CIT) sponsorizzato dal National Institutes of Health (NIH) hanno intrapreso un grande sforzo per ottimizzare e standardizzare i processi, i criteri, e testare i metodi attraverso i diversi centri di produzione delle isole. “Per quanto è a nostra conoscenza, l’esperienza del Nord America è unica ed è stata resa possibile dal fatto che NIH ha messo a disposizione risorse adeguate e dedicate. Purtroppo in Europa non abbiamo l’equivalente di NIH” – spiega Rita Nano responsabile della produzione delle isole pancreatiche al DRI di Milano e primo autore del lavoro. Tra gli altri aspetti emersi dall’analisi della attività in Europa spicca anche quello del rimborso della procedura da parte dei vari sistemi sanitari. Se l’attività di screening, di follow-up e il costo dei farmaci immunospporessori è parzialmente o totalmente coperta dai vari sistemi sanitari, nel 40% dei paesi in Europa il costo del processo di isolamento delle isole non è rimborsato. Purtroppo questo vale anche per l’Italia nonostante sia uno dei paesi che ha maggiormente contribuito allo sviluppo del trapianto di isole. “Attualmente questi costi vengono coperti con fondi propri delle Istituzioni in cui il processo viene eseguito, permettendo così di offrire la procedura senza costi ai soggetti con diabete che ne hanno necessità. Considerando che il trapianto di isole è riconosciuto come standard di cura nella maggioranza dei paesi in Europa, speriamo in un prossimo futuro di avere questo riconoscimento anche in Italia, permettendo al nostro Paese di poter continuare ad essere competitivo in questo campo – conclude Piemonti.
Il lavoro è stato sviluppato all’interno del 9th International European Pancreas and Islet Transplant Association Workshop on Islet-Beta Cell Replacement tenutosi a Milano il 24-26 settembre del 2018.
Il Diabetes Research Institute dell’Ospedale San Raffaele di Milano coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che danno fiducia alla nostra ricerca sostenendola con iniziative di supporto e donazioni.
Nano R, Kerr-Conte JA, Scholz H, Engelse M, Karlsson M, Saudek F, Bosco D, Antonioli B, Bertuzzi F, Johnson PRV, Ludwing B, Ling Z, De Paep DL, Keymeulen B,
Pattou F, Berney T, Korsgren O, de Koning E, Piemonti L. Heterogeneity of human pancreatic islet isolation around Europe: results of a survey study. Transplantation. 2019 Jul 17. doi: 10.1097/TP.0000000000002777. [Epub ahead of print] PubMed PMID: 31365472.