Milano 03/09/2021. Pubblicato su “Metabolism” il lavoro frutto della collaborazione tra il Diabetes Research Institute e la Unit of General Medicine and Advances Care dell’Ospedale San Raffaele che suggerisce il rischio tromboembolico come uno dei fattori determinanti della severità del COVID-19 nei soggetti diabetici.
Perché un soggetto con diabete corre un rischio maggiore in caso di infezione da SARS-CoV-2? Questa è la domanda al centro dello studio recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista “Metabolism” condotto dal DRI e dalla Unit of General Medicine and Advances Care dell’Ospedale San Raffaele.
Il diabete è uno dei fattori di rischio più consistenti per la malattia grave in caso di infezione da SARS-CoV-2. Infatti, i rischi di ricovero in Terapia Intensiva e di mortalità intraospedaliera sono aumentati da due a tre volte dalla presenza di diabete nei pazienti con polmonite da COVID 19. Diversi meccanismi fisiopatologici sono stati suggeriti per spiegare l’esito clinico peggiore, tra cui l’iperglicemia, l’età avanzata e la presenza di comorbidità (cioè, ipertensione, obesità e malattie cardiovascolari). A causa della natura sindromica del diabete, ulteriori potenziali fattori causali, come l’aumentata suscettibilità all’iperinfiammazione, la ridotta funzione immunologica e lo stato protrombotico associato all’iperglicemia potrebbero giocare un ruolo importante. “Recentemente avevamo studiato se il diabete o l’iperglicemia fosse collegata a un difetto nella risposta immunitaria umorale contro SARS-CoV-2 – spiega Lorenzo Piemonti direttore del DRI e tra gli autori del lavoro – mostrando che la risposta anticorpale nei pazienti con diabete era sovrapponibile in termini di tempistica, persistenza, classi, titoli e attività neutralizzante a quella dei pazienti non diabetici. Tuttavia, nella nostra coorte di pazienti con polmonite SARS-CoV-2, avevamo osservato una correlazione significativa tra i livelli sierici di un marcatore di eventi tromboembolici, il D-dimero, e il diabete/iperglicemia”.
Livelli elevati di D-dimero sono una conseguenza diretta dell’aumento della formazione e della lisi di fibrina e quindi un indicatore di un’aumentata attività trombotica. Il COVID-19 è associato ad un aumentato rischio di trombosi arteriosa e venosa a causa di una moltitudine di fattori, tra cui infiammazione sistemica, disfunzione endoteliale, attivazione piastrinica, immobilizzazione, ventilazione meccanica e uso di cateteri venosi centrali. Poiché il diabete e l’iperglicemia sono di per se associati a uno stato pro-trombotico si è ipotizzato che il diabete fosse associato ad un aumentato rischio di eventi trombotici nei pazienti con polmonite COVID-19. “Per dimostrare questa ipotesi –continua Piemonti- abbiamo progettato uno studio osservazionale prospettico in una coorte di 180 pazienti ospedalizzati consecutivamente con polmonite COVID-19, concentrandosi sugli eventi trombotici che si sono verificati durante il ricovero e sui fattori di rischio associati a questi eventi”. I risultati hanno confermato l’ipotesi dei ricercatori: la presenza di diabete e iperglicemia, la alta glicemia a digiuno e la variabilità glicemica sono risultati associati ad un aumentato rischio di complicanze tromboemboliche (rischio quasi tre volte superiore). Inoltre l’evento tromboembolico quando comparso in un soggetto con diabete o iperglicemia è risultato associato ad rischio tre volte maggiore rispetto al non diabetico di un esito clinico avverso.
“Molte evidenze indicano che i pazienti con diabete, in caso di polmonite da COVID-19, mostrano un significativo aumento del rischio di esiti clinici avversi rispetto ai pazienti senza diabete –conclude Piemonti- ed è chiaro dal nostro studio che parte di questo eccesso di rischio è dovuto ad un aumento delle complicanze tromboemboliche. Questi risultati suggeriscono che in caso di polmonite da SARS-CoV-2, i pazienti con diabete/iperglicemia potrebbero essere presi in considerazione per un regime di profilassi anticoagulante più intensivo”.
Il Diabetes Research Institute dell’Ospedale San Raffaele di Milano coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che danno fiducia alla nostra ricerca sostenendola con iniziative di supporto e donazioni. Se vuoi sostenerci puoi farlo direttamente cliccando qui.