Milano, 29/10/2020. Pubblicato lo studio sugli anticorpi SARS-CoV-2 frutto della collaborazione tra il Diabetes Research Institute di Milano e l’Helmholtz Centre Munich.
A seguito della collaborazione annunciata nel maggio di quest’anno è arrivato alla pubblicazione sulla rivista MED della Cell Press lo studio che ha applicato i test sugli anticorpi SARS-CoV-2 sviluppati dal San Raffaele Diabetes Research Institute di Milano alla popolazione di bambini seguiti nello studio tedesco Fr1da diretto dalla Prof Anette-G. Ziegler.
Tra gennaio 2020 e luglio 2020, sono stati esaminati quasi 12.000 campioni di sangue di bambini in Baviera di età compresa tra 1 e 18 anni (partecipanti allo studio Fr1da) per gli anticorpi SARS-CoV-2. Tra aprile e luglio, una media dello 0,87% dei bambini aveva anticorpi, una frequenza 6 volte superiore rispetto ai casi segnalati dall’Ufficio statale bavarese per la salute e l’alimentazione (LGL). I risultati non hanno rivelato differenze tra i sessi. Quasi la metà (47%) dei bambini con anticorpi era asintomatica. Circa un terzo (35%) dei bambini che vivevano con un membro della famiglia risultato positivo al virus aveva anticorpi. Ciò indica una velocità di trasmissione superiore a quella descritta negli studi precedenti. Inoltre, i risultati hanno mostrato chiare differenze geografiche all’interno della Baviera (“punti caldi”). I test anticorpali più positivi sono stati trovati nella Baviera meridionale.
I bambini sono stati anche testati per gli autoanticorpi del diabete di tipo 1. Questi servono come marcatori di diagnosi precoce per il diabete di tipo 1 prima della comparsa dei sintomi. Nei soggetti studiati non si è evidenziato nessun aumento di questi anticorpi. Ciò suggerisce che COVID-19 e diabete di tipo 1 nei bambini non siano associati.
“Il nostro studio fornisce risultati importanti che rivelano la discrepanza tra le infezioni virali segnalate e la presenza di anticorpi”, afferma Markus Hippich, primo autore dello studio e postdoc presso Helmholtz Zentrum München. “Poiché molte persone, quasi la metà di loro tra i bambini, non sviluppano i sintomi tipici del COVID-19, non vengono testati. Per ottenere dati affidabili sulla diffusione del virus, non è sufficiente testare solo il virus stesso”.
“I test sviluppati presso il DRI di Milano – aggiunge Vito Lampasona, responsabile della ricerca sui marcatori di autoimmunità del DRI di Milano e coautore del lavoro – hanno permesso di proporre un nuovo approccio per misurare gli anticorpi contro SARS-CoV-2. Ciò è caratterizzato dal fatto che il risultato del test è considerato positivo agli anticorpi solo se è risultato positivo sia contro il dominio di legame del recettore che contro le proteine nucleocapsidiche del virus. Questo approccio in due fasi e doppio positivo porta a risultati particolarmente accurati con una specificità del 100 percento e una sensibilità superiore al 95 percento”.
“Cerchiamo di dare il nostro contributo, nei limiti delle nostre competenze, per aumentare la quantità e la qualità dei dati scientifici riguardo l’infezione da SARS-CoV-2 – conclude Lorenzo Piemonti, direttore del DRI di Milano e anche esso tra gli autori del lavoro – sperando che questo possa aiutare a comprendere meglio questa nuova malattia. La scelta di condividere la nostra expertise con i colleghi tedeschi è stata molto proficua e dimostra ancora una volta che la collaborazione e la sinergia sono le migliore strategie per contrastare la pandemia in atto”
Il Diabetes Research Institute dell’Ospedale San Raffaele di Milano coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che danno fiducia alla nostra ricerca sostenendola con iniziative di supporto e donazioni.
Public health antibody screening indicates a six-fold higher SARS-CoV-2 exposure rate than reported cases in children. Markus Hippich, Lisa Holthaus, Robin Assfalg, Jose M. Zapardiel Gonzalo, Heidi Kapfelsperger, Martin Heigermoser, Florian Haupt, Dominik A. Ewald, Tiziana C. Welzhofer, Benjamin A. Marcus, Susanne Heck, Annika Koelln, Joanna Stock, Franziska Voss, Massimiliano Secchi, Lorenzo Piemonti, Kathrin de la Rosa, Ulrike Protzer, Merle Boehmer, Peter Achenbach, Vito Lampasona, Ezio Bonifacio, Anette-Gabriele Ziegler Med, DOI: 10.1016 / j.medj.2020.10.003