Milano, 25 agosto 2020- Studio di Lancet suggerisce che i soggetti adulti con diabete di tipo 1 siano più a rischio di decesso in caso d’infezione da SARS-CoV-2. I dati riportano che la presenza di diabete di tipo 1 incrementa il rischio di mortalità per COVID-19 di circa 3.5 volte rispetto la popolazione generale.
Circa tre mesi fa avevamo riportato dati preliminari sulla possibilità che i soggetti adulti con diabete di tipo 1 fossero a maggior rischio di mortalità per COVID-19 rispetto la popolazione generale e anche rispetto i soggetti con diabete di tipo 2. Ad agosto la rivista Lancet Diabetes & Endocrinology ha pubblicato gli articoli definitivi, dopo il processo di revisione, confermando i dati preliminari.
Lo studio ha utilizzato i dati del National Health Service (NHS) inglese per valutare la mortalità in modo distinto nelle persone con diabete di tipo 1 e tipo 2 ospedalizzate per COVID-19 nel periodo tra il primo di marzo e l’11 maggio del 2020 in UK. Inoltre utilizzando il registro del diabete del NHS i ricercatori sono stati in grado di mettere in relazione il numero di persone viventi con le diverse forme di diabete presenti in UK nello stesso periodo di tempo rispetto a quelle decedute per COVID-19.
Dopo aver aggiustato l’analisi per età, stato economico, sesso, etnia e luogo di residenza gli autori hanno riscontrato che i soggetti con diabete di tipo 1 hanno una possibilità di decesso per COVID-19 che è di 3.51 più alta rispetto la popolazione generale. Questo valore è più elevato del rischio attribuito nello stesso studio ai pazienti con diabete di tipo 2 che è stato 2.03.
Entrambi i rischi scendono quando il dato è corretto per la presenza di una storia di cardiopatia ischemica, tuttavia il rischio di decesso per COVID-19 nei soggetti con diabete di tipo 1 senza una storia di malattia ischemica rimane 2.86 volte più alto rispetto la popolazione generale.
“I risultati ottenuti – dichiara Lorenzo Piemonti, direttore del San Raffaele Diabete Research Institute di Milano – sono in parte inaspettati. Infatti poiché i soggetti con diabete di tipo 2 hanno una prevalenza maggiore di obesità, ipertensione e altri fattori di rischio conosciuti per COVID-19, la prima assunzione è stata che i soggetti con diabete di tipo 2 fossero a un aumentato rischio rispetto i soggetti con diabete di tipo 1 e che i soggetti con diabete di tipo 1 senza comorbidità e complicazioni cardiovascolari non fossero in realtà ad aumentato rischio di ospedalizzazione e/o mortalità in caso d’infezione da SARS-CoV-2. I dati pubblicati smentiscono quest’assunzione”.
Molte sono le possibili cause che potrebbero spiegare l’aumentato rischio nel soggetto con diabete d tipo 1 come la presenza di un deficit del sistema immunitario, la presenza di una lunga storia d’iperglicemia, il rischio collegato all’ipoglicemia e non ultima la possibilità che i soggetti con diabete di tipo 1 non abbiano ricevuto un’assistenza ottimale durante l’ospedalizzazione in relazione alla situazione emergenziale. Ulteriori studi saranno necessari per comprendere meglio le cause di questo rischio aumentato.
“Seppur con tutte le prudenze del caso, poiché avremo bisogno di ulteriori studi che confermino questi dati in altri paesi e condizioni – conclude Piemonti – lo studio ci da alcuni spunti di estremo interesse per i soggetti con diabete di tipo 1. Il primo messaggio importante è che i soggetti adulti con diabete di tipo 1, anche quelli senza complicanze evidenti, sono a rischio aumentato in caso d’infezione da questo nuovo coronavirus e in attesa di avere soluzioni più radicali per contrastare l’infezione non devono abbandonare le precauzioni che orami noi tutti abbiamo imparato a conoscere (distanziamento sociale, lavarsi le mani, indossare i dispositivi di protezione dove indicato, etc.…). Ma abbiamo anche messaggi positivi da questi dati. Per esempio il buon controllo glicemico è un fattore rilevante che riduce il rischio in caso di COVID-19 e questo aggiunge un motivo aggiuntivo per prendersi cura al meglio del proprio diabete. Inoltre molto importante è il dato che anche nei pazienti con diabete di tipo 1 l’età rappresenta il fattore di rischio principale per mortalità e ospedalizzazione e dallo studio non emerge l’evidenza di un rischio rilevante per i soggetti con diabete di tipo 1 sotto i 40 anni di età. Questa è un’ottima notizia per tutti i nostri piccoli pazienti poiché il diabete di tipo 1 è una malattia che nel 50% dei casi esordisce in età pediatrica”.
La comunità scientifica del Diabete Research Institute ricorda che le conoscenze sulla malattia COVID-19 sono in continua evoluzione e le informazioni disponibili possono essere soggette a variazioni rilevanti nel tempo.
1: Barron E, Bakhai C, Kar P, Weaver A, Bradley D, Ismail H, Knighton P, Holman N, Khunti K, Sattar N, Wareham NJ, Young B, Valabhji J. Associations of type 1 and type 2 diabetes with COVID-19-related mortality in England: a whole- population study. Lancet Diabetes Endocrinol. 2020 Aug 13:S2213-8587(20)30272-2. doi: 10.1016/S2213-8587(20)30272-2. Epub ahead of print. PMID: 32798472; PMCID: PMC7426088.