Milano 28/02/2021. È risaputo che il diabete di tipo 1 sia il risultato della progressiva distruzione autoimmune delle cellule β del pancreas della conseguente riduzione della produzione di insulina nei soggetti affetti. Tuttavia, alcuni studi negli scorsi anni hanno portato alla luce come la malattia potrebbe coinvolgere anche la componente “esocrina” del pancreas, responsabile della produzione di enzimi digestivi, che costituisce la maggior parte dell’organo in cui le cellule β sono contenute. Gli studi avevano evidenziato una riduzione del volume complessivo del pancreas nei soggetti con diabete di tipo 1 e la presenza di cellule infiammatorie anche nella componente esocrina. Questi aspetti erano presenti già in fasi molto precoci della malattia, ma i dati relativi al loro effettivo impatto sulla funzione del pancreas esocrino sono stati finora limitati dall’impiego di test non sufficientemente affidabili, oppure troppo invasivi, come il prelievo dei succhi pancreatici dal tratto intestinale.
Un gruppo di medici e ricercatori del Diabetes Research Institute dell’Ospedale San Raffaele di Milano ha caratterizzato la funzione del pancreas esocrino in diversi stadi del diabete di tipo 1 con metodiche non invasive, quali un breath test ed il dosaggio di multipli marcatori di funzione pancreatica. Lo studio è stato recentemente pubblicato sul British Medical Journal Open Diabetes Research and Care, rivista associata all’American Diabetes Association.
Nel complesso i risultati dello studio hanno evidenziato come un certo grado di compromissione della funzione del pancreas esocrino sia presente nel diabete di tipo 1 sin dalla diagnosi. Questa compromissione progredisce in parallelo alla perdita di funzione delle cellule β negli anni ed è pertanto più marcata nella malattia di lunga durata.
Benché questa condizione sembra non avere un correlato clinico, quanto meno fino ad oggi dimostrato, lo studio suggerisce che anche il pancreas esocrino possa essere coinvolto nella fisiopatologia e nella progressione del diabete di tipo 1, aprendo di fatto un nuovo filone di ricerca le cui prospettive appaiono molto interessanti, anche per comprendere meglio la patogenesi della malattia.
Il Diabetes Research Institute dell’Ospedale San Raffaele di Milano coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che danno fiducia alla nostra ricerca sostenendola con iniziative di supporto e donazioni.