Che le isole pancreatiche comunicassero con il resto del nostro corpo attraverso il rilascio di ormoni era cosa risaputa. Che avessero altri modi di “parlare” al nostro corpo no. È proprio questa l’ultima interessante scoperta effettuata dall’Università di Torino, cui ha contribuito anche il DRI di Milano, e pubblicata questo mese su PLOS ONE (Figliolini F, Cantaluppi V, De Lena M, Beltramo S, Romagnoli R, Salizzoni M, Melzi R, Nano R, Piemonti L, Tetta C, Biancone L, Camussi G. Isolation, characterization and potential role in Beta cell-endothelium cross-talk of extracellular vesicles released from human pancreatic islets. PLoS One. 2014 Jul 16;9(7):e102521). In pratica si è dimostrato che le isole pancreatiche umane sono in grado di secernere vescicole che hanno dimensioni tra i 200 e i 300 milionesimi di millimetro. Queste vescicole extracellulari (SVE) sono nanoparticelle di membrana secrete coinvolte nella comunicazione intercellulare attraverso il trasferimento di proteine e acidi nucleici. In parole semplici, contengono un numero limitato ma importante di messaggi che sono rilasciati intorno all’isola e che sono captati dalle cellule anche distanti, come i messaggi rilasciati nelle bottiglie nel mare, trascinati lontano dalle correnti. In particolare, nello studio ci si è concentrati sui messaggi importanti per le cellule che costruiscono i vasi sanguigni, dette endoteliali. Infatti, queste cellule hanno la capacità di agganciare queste nanoparticelle e leggerne il contenuto con messaggi che ne favoriscono la sopravvivenza e l’espansione. Sarebbe questo uno dei meccanismi con cui per esempio le isole pancreatiche ricreano i vasi sanguigni dopo il loro trapianto.
Message in a Bottle dalle isole pancreatiche