Il trapianto di isole è una delle terapie più promettenti ed efficaci per il ripristino della normoglicemia nei pazienti  diabetici di tipo 1 (T1D), ma il mancato attecchimento delle isole  rimane  uno dei principali ostacoli che impediscono il successo a lungo termine. La possibilità di poter visualizzare direttamente le isole trapiantate e la loro eventuale perdita sia nella prima fase dopo il trapianto sia nelle fasi successive aiuterebbe molto a comprendere i meccanismi e a prevenire il danno. Per questo motivo il Centro di Imaging Sperimentale dell’ IRCCS Ospedale San Raffaele in collaborazione con il Programma di Trapianto di Isole Pancreatiche (ITP) del Diabetes Research Institute (DRI) di Milano sta mettendo a punto una metodica in risonanza magnetica che permetta di “vedere” le isole nel fegato.
In pratica le isole pancreatiche vengono “marcate” con delle nanoparticelle di ferro prima di essere trapiantate. Il ferro contenuto nelle isole, essendo sensibile al campo magnetico,  è in grado di dare un segnale leggibile in risonanza magnetica. Questo approccio è stato applicato in quattro pazienti, tre pazienti diabetici di tipo 1 e un paziente con diabete sviluppato a seguito della asportazione del pancreas per una malattia.
I risultati, recentemente pubblicati sull’organo ufficiale della Cell Transplantation Society (Malosio ML, Esposito A, Brigatti C, Palmisano A, Piemonti L, Nano R, Maffi P, De Cobelli F, Del Maschio A, Secchi A. MR IMAGING MONITORING OF IRON LABELED PANCREATIC ISLETS IN A SMALL SERIES OF PATIENTS: ISLETS FATE IN SUCCESSFUL, UNSUCCESSFUL AND AUTO TRANSPLANTATION. Cell Transplant. 2014 Aug 29), hanno dimostrato che le isole sono effettivamente visualizzabili come macchie ipointense nel fegato dopo trapianto.  Questi promettenti risultati suggeriscono che il monitoraggio con risonanza magnetica del trapianto di isole nei momenti iniziali potrebbe rappresentare un significativo strumento per aiutare nel predire il fallimento del trapianto o il suo successo.