Milano, 23 novembre 2021. Un nuovo studio del Diabetes Research Institute di Milano pubblicato su Acta Diabetologica mostra che i livelli circolanti degli enzimi amilasi e lipasi di origine pancreatica, in genere utilizzati come marcatori del danno dei tessuti del pancreas esocrino, sono alterati nei soggetti con diabete di tipo 1 e nei nei loro familiari adulti a rischio. I dati di questo studio, oltre a confermare quanto già noto ovvero che il diabete di tipo 1 possa essere associato ad anomalie a carico di tutto il pancreas e non solo delle cellule che producono insulina, dimostrano che la disfunzione del pancreas esocrino si sviluppa con tempistiche diverse tra bambini e soggetti adulti. “Anche se questo studio non ci permette di stabilire il perché della disfunzione esocrina – commenta Anna Giovenzana, primo autore dell’articolo – comunque conferma che tutto il pancreas nella sua complessità può essere coinvolto nei soggetti con diabete di tipo 1, suggerendo inoltre che questa caratteristica possa essere presente solo in alcuni e con rilevanza diversa in funzione dell’età”. Questo potrebbe suggerire che non tutti i soggetti sviluppano il diabete di tipo 1 esattamente attraverso gli stessi meccanismi. A riguardo si discute da tempo nella comunità scientifica se sia possibile individuare degli “endotipi” cioè varianti del diabete di tipo 1 che si manifestino con caratteristiche cliniche differenti associate a specifici processi patologici. “I risultati di questo studio possono far ipotizzare l’esistenza di un possibile “endotipo” di diabete di tipo 1 a basso tasso di progressione caratterizzato dalla presenza di un coinvolgimento del pancreas esocrino – conclude Alessandra Petrelli, ultimo autore dell’articolo – Riconoscere i meccanismi alla base dell’eterogeneità del diabete di tipo 1 porrà le basi per sviluppare terapie personalizzate mirate alla prevenzione del diabete nei soggetti a rischio”
Il Diabetes Research Institute dell’Ospedale San Raffaele di Milano coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che danno fiducia alla nostra ricerca sostenendola con iniziative di supporto e donazioni. Se vuoi sostenerci puoi farlo direttamente cliccando qui.