Uso delle tecnologie e benefici per i pazienti con diabete di tipo 1: i dati presentati all’ ADA

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Il dott. Andrea Laurenzi, specialista in Endocrinologia e responsabile dell’Ambulatorio Tecnologie e Diabete dell’IRCCS Ospedale San Raffaele ha ricevuto un travel grant dall’American Diabetes Association (ADA) per presentare i dati della sua ricerca al 78°Congresso ADA che si è tenuto a Orlando (USA) lo scorso 22-26 giugno.

Al convegno, che ha visto la partecipazione di oltre 14.000 diabetologi ed endocrinologi da tutto il mondo, il dottor Laurenzi ha presentato numerosi dati sulla frequenza di scansione associata ad un miglior controllo glicemico nei pazienti con diabete di tipo 1 che utilizzano il flash glucose monitoring per la misurazione continua del glucosio interstiziale. Dallo studio si è evidenziato che nei pazienti con diabete di tipo 1, in condizioni di vita reale, 10-14 scansioni giornaliere per la misurazione del glucosio interstiziale si associano a migliori livelli di emoglobina glicata.

Ad oggi, le tecnologie sono rapidamente entrate nella vita quotidiana dei pazienti con diabete di tipo 1.

Basti pensare ai glucometri con memoria in grado di trasmettere i dati glicemici su una piattaforma consultabile da remoto, ai microinfusori e sensori per il monitoraggio continuo della glicemia nel liquido interstiziale, all’abbinamento microinfusore-sensore che consente di prevenire l’ipoglicemia attraverso l’interruzione della somministrazione di insulina in previsione di una riduzione della glicemia.

Tuttavia, le tecnologie non risolvono tutto e non sono necessariamente la risposta giusta per tutti i pazienti: per questo motivo, è importante quindi studiare gli aspetti dell’uso delle tecnologie che si associano a un beneficio per i pazienti e proprio da questa considerazione è partito  l’interesse nel lavoro che il dottor Laurenzi ha presentato all’ADA.

Presso l’Ambulatorio di Diabetologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele gli specialisti di Tecnologie e Diabete seguono più di 400 pazienti con microinfusore, di cui circa la metà utilizza sensori per il monitoraggio continuo della glicemia interstiziale, oltre ai numerosi pazienti in terapia insulinica con iniezioni multiple che utilizzano il flash glucose monitoring.